Usura con il tasso di mora? Una contestazione difficile da sostenere

Ne hanno parlato “Le Iene”, “Striscia la Notizia”, i nostri concorrenti “superbravi”, i siti di approfondimento, e tutti propongono la stessa informazione: se, in un contratto di mutuo o finanziamento, la somma del tasso contrattuale (TAN) con il tasso di mora supera il tasso soglia, il contratto è da ritenersi usurario. Questa affermazione fa riferimento alla contestazione della “promessa” di interessi usurari che ha trovato fondamento nella sentenza della Cassazione n° 350/2013 rimbalzata in tutti i media. Il nostro consulente, dopo aver attentamente letto la suddetta sentenza e viste le recenti ordinanze avute in alcuni tribunali italiani (Tribunale di Napoli del 28.01.2014 e Tribunale di Milano del 28.01.2014), sentito anche il parere degli avvocati Financelab, sostiene una linea più realistica e concreta di cui avevamo già parlato in precedenza: troppo facile sarebbe affermare la semplice somma del TAN + Tasso Mora (che al 99% è superiore al tasso soglia) consenta di ottenere la restituzione degli interessi pagati e la gratuità di quelli futuri. È solamente un bella e grande illusione!

Ipotizzando che il tasso di mora sia superiore al tasso soglia, ossia considerando il tasso di mora usurario, i casi che si potrebbero presentare sono i seguenti:

  • gli interessi di mora NON sono mai stati applicati
    • Obiettivamente riteniamo difficile che un giudice possa condannare l’istituto nel caso non sia mai stata applicata la clausola relativa agli interessi di mora (quindi basandosi solo sulla “promessa usuraria”). Le recenti sentenze a cui tutti fanno rifermento non stabiliscono che tutti coloro che si trovino in questa situazione possano attendersi lo stesso epilogo, ma solo che, essendovi appunto un precedente, è possibile che vi sia una sentenza favorevole: le possibilità associate a questo evento positivo sono, a nostro parere, molto limitate.
  • gli interessi di mora sono stati applicati
    • Quando la clausola relativa agli interessi di mora viene applicata, la contestazione può assumere una forza differente in quanto, pur non sostenendo la “promessa usuraria”, si potrà parlare più correttamente di usura sopravvenuta. A favore di questa tesi vi sono delle recenti ordinanze (Tribunale di Napoli del 28.01.2014 e Tribunale di Milano del 28.01.2014) che propongono la soluzione più plausibile: il tasso nominale (TAN) non va sommato al tasso di mora, bensì, trattandosi di clausole ben distinte, vanno valutati separatamente. Se avviene quindi il superamento del tasso soglia a seguito dell’applicazione del tasso di mora (usura sopravvenuta) si dovrà procedere alla riconduzione del tasso applicato al tasso soglia (suggeriamo la lettura di un articolo scritto dall’Avv. Marco Ticozzi).
    • Anche in questo caso occorre fare delle osservazioni aggiuntive in quanto è necessario valutare l’influenza del tasso di mora:
      • se il tasso di mora è stato applicato in qualche rara occasione la consistenza della contestazione sarà certamente molto limitata e potrà essere sostenuta solo in alcune situazioni ad alta criticità (opposizioni a decreti ingiuntivi).
      • se il tasso di mora è stato applicato in svariate occasioni la contestazione potrebbe tradursi in un effettivo vantaggio economico per il cliente, che andrà quindi quantificato tramite un’analisi approfondita.

Alcune considerazioni aggiuntive:

  • Se il contratto di mutuo viene giudicato usurario la banca procederà alla restituzione degli interessi fino a quel momento versati e, ovviamente, il cliente dovrà restituire l’intero capitale residuo all’istituto… probabilmente in un’unica soluzione. Non vi è traccia in alcuna sentenza che il capitale potrà essere restituito con le comode rate mensili.
  • Dal momento che esiste la possibilità concreta che una contestazione basata sulla sola “promessa usuraria” non abbia un esito positivo, è bene affidarsi ai consigli di consulenti esperti e non fidarsi dei miraggi proposti da abili commerciali. E’ importante valutare attentamente le modalità di contestazione, le spese da sostenere (analisi, legale, consulenza) e gli eventuali vantaggi o svantaggi economici.

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