Gran parte della nostra attività si basa su contestazioni gestite in sede giudiziale dove vengono coinvolte numerose professionalità: i magistrati, i legali, i consulenti tecnici di parte (CTP) ed, infine, i consulenti tecnici d’ufficio (CTU).
Questi ultimi sono tipicamente dei commercialisti iscritti all’albo dei CTU, presente in ogni tribunale italiano, che vengono incaricati direttamente dal giudice di valutare e quantificare in modo imparziale le irregolarità bancarie già rilevate nelle nostre perizie.
Compito iniziale del CTU è quello di valutare i presupposti di una conciliazione tra le parti: se, a seguito dei primi incontri tecnici, non viene stabilita la possibilità di un accordo, egli procederà con l’attività di analisi al fine di quantificare gli importi irregolari secondo le modalità indicate nel quesito posto dal giudice.
Quello che stiamo osservando in alcune procedure è la richiesta da parte dei CTU di compensi spropositati rispetto all’attività svolta (e talvolta anche alla competenza) che ricadono tragicamente sui correntisti già vessati dalle banche.
Eccone alcuni esempi:
- Tribunale di Bologna, valore del risarcimento 42.000 €, parcella CTU 10.000 €
- Tribunale di Padova, valore del risarcimento 380.000 €, parcella CTU 52.000 € (in questo caso avevamo fornito tutti i dati in formato elettronico, pronti per essere analizzati senza alcuno sforzo – il giudice autorizza una parcella di 17.000 €, il cliente intenta una causa contro il CTU)
- Tribunale di Milano, valore del risarcimento 300.000 €, parcella CTU 92.000 € (il giudice liquida 54.000 €, il cliente intenta una causa contro il CTU)
Vogliamo sottolineare che la categoria dei commercialisti è composta anche da professionisti con elevata competenza ed onestà professionale. Ecco alcuni casi virtuosi:
- Tribunale di Padova, valore del risarcimento 200.000 €, parcella CTU 8.000 € (il giudice liquida 5.600 € – valutando obiettivamente l’attività svolta, il compenso iniziale era assolutamente congruo)
- Tribunale di Treviso, valore del risarcimento 75.000 €, l’accordo stragiudiziale prevede l’addebito della parcella del CTU alla banca.