Recentemente una pensionata di Napoli si è rivolta allo studio Financelab per verificare le condizioni del proprio prestito personale stipulato con la più grande società di credito al consumo d’Italia: a seguito di una nostra approfondita indagine è apparsa fin da subito una criticità, ossia un costo del credito (TAEG/ISC) da noi calcolato – sempre in conformità con le istruzioni di Banca d’Italia – superiore al tasso soglia solo dello 0,04% e, quindi, usurario ab origine (di pochissimo, ma usurario).
Messa al corrente la cliente e certi della bontà dei risultati si è deciso di comune accordo di avviare un procedimento di Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) che, dopo una decina di mesi, ha portato al conferimento d’incarico di un CTU.
Durante l’incontro tecnico la controparte insisteva nel voler applicare le direttive di Banca d’Italia convinti di poter rientrare entro i limiti anti usura imposti dalla normativa, senza in realtà rendersi conto che i nostri conteggi erano proprio basati sul medesimo criterio e, pertanto, perfettamente coerenti con la richiesta di parte opposta.
C’è voluto poco più di un mese affinché il CTU confermasse i nostri risultati, evidenziando come l’istituto avesse indebitamente percepito ben 20.000 € di interessi usurari che in seguito sono stati restituiti.
Pensionata risarcita e grande pranzo di ringraziamento nell’incantevole città di Napoli.
(Rif. Tribunale di Napoli – RG 7769/2016)