Il costo del denaro aumenta solo per te!

Quando si ha necessità di accedere a della liquidità solitamente ci si rivolge ad un istituto di credito.

Questo avviene anche nel caso in cui siano le Banche ad aver bisogno di denaro, con la differenza che queste ultime si dovranno rivolgere alla Banca Centrale Europea.

Quindi, quando chiediamo un finanziamento ad una banca, molto probabilmente si tratta di denaro che è stato prestato a sua volta dalla BCE.

A questo punto ci poniamo una domanda: qual è il tasso a cui la BCE concede i prestiti alle banche, e qual è il tasso che verrà proposto a noi cittadini quando richiediamo un credito? O meglio, qual’è il margine di guadagno per una banca che chiede del denaro alla BCE e poi lo presta ai propri clienti (in pratica lo spread)?

Il costo del denaro per una banca è dettato dal Tasso Ufficiale di Riferimento, ossia dal tasso con cui la Banca Centrale Europea concede i prestiti alle altre banche.

Il costo del denaro per i cittadini, invece, è difficilmente determinabile in quanto varia di banca in banca e, soprattutto, a seconda della finalità di operazione creditizia (apertura di credito in conto corrente, finanziamento, mutuo, leasing, etc.).

Prendiamo a riferimento, ad esempio, il tasso medio (TEGM) per le operazioni di apertura di credito maggiori di 5.000 euro: il grafico seguente mette a confronto l’andamento del Tasso Ufficiale di Riferimento con il tasso medio per le operazioni di apertura di credito e il relativo tasso soglia dell’usura.

Figura 1: Confronto tra il Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR) ed il Tasso Medio “apertura di credito” (con il relativo Tasso Soglia)

Quello che si evidenzia è come l’andamento dei tassi medi segua l’andamento del TUR: ciò è abbastanza normale in quanto la banca sta rivendendo un credito (assumendosi costi e rischi) per il quale richiede un certo compenso (spread).

Verso la fine del 2009 si presenta un’inversione di tendenza: le banche continuano ad accedere ai crediti della BCE ad un tasso sempre più basso (nel momento in cui scriviamo siamo allo 0,25%) e lo “ripropongono” ai propri clienti ad un tasso sempre più alto!

Ma come si spiega un tale fatto? E’ la semplice regola della domanda e dell’offerta: se le banche (che rappresentano l’offerta) rendono indisponibile il denaro mettendo a sofferenza le aziende, negando prestiti, etc.., creano un aumento di domanda tale per cui il bene (il denaro) deve necessariamente aumentare di valore.
Non solo. La crisi economica ha aumentato il numero di clienti che non riescono a pagare più i debiti contratti con le banche, generando in queste ultime problemi di stabilità che, inevitabilmente, si riflettono in una contrazione dei nuovi finanziamenti e nella richiesta di rientri immediati.

Il confronto assume quindi un aspetto inquietante quando si nota il divario tra TUR e tasso soglia dell’usura – quest’ultimo sappiamo essere spesso raggiunto e superato dai tassi praticati dalle banche.

La conclusione di questo articolo si può riassumere in poche parole: mentre gli istituti di credito pagano sempre meno il denaro, i “soliti noti” sono costretti a pagarlo in maniera esagerata, spesso oltre il limite imposto dalla legge sull’usura bancaria.

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