Quello che abbiamo di fronte è il cassico imprenditore dedito al lavoro che ha sempre avuto fiducia sull’operato della propria banca. Ma nell’ultimo periodo qualcosa è cambiato, la gentilezza e i modi garbati fanno spazio all’arroganza e alle minacce, le richieste di rientro si fanno sempre più insistenti, finchè la determinazione della titolare di un’azienda del settore moda del trevigiano l’ha portata ad affidarsi a Financelab per comprendere nella realtà come si sono svolti i rapporti banca – cliente.
La situazione emersa ha evidenziato chiaramente la “mano pesante” della banca sui conti aziendali: anni ed anni di usura conclamata, tassi effettivi del 25%-30%, migliaia di euro di interessi indebitamente richiesti.
Ma come è potuto accadere? Solitamente l’imprenditore si concentra solo sul tasso di interesse o magari nota delle commissioni molto spesso di valore importante, ma non ha la percezione del tasso debitore effettivamente pagato (il TEG), ossia quel parametro che tiene conto del tasso di interesse e di ogni altra spesa connessa al credito.
Dopo il ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) ex art. 696 bis c.p.c. e l’avvio delle operazioni peritali nel Maggio 2013, abbiamo ricevuto un’apertura da parte dell’istituto che si è immediatamente reso disponibile a conciliare – pevio accordo di riservatezza – con ben 75.000 €. E tutta la procedura è durata solo 4 mesi!