Quando si parla di irregolarità bancarie è decisamente molto complicato riconoscere una buona perizia su rapporti bancari (conto corrente, mutuo, leasing, finanziamento, cessione del quinto, etc.), soprattutto se non si conosce bene la materia. Ma allora, come riconoscere una perizia tecnica redatta in maniera impeccabile?
Le perizie di parte o relazioni tecniche di parte (si, perché la perizia tecnica asseverata la può predisporre SOLO il consulente d’ufficio del tribunale – il CTU – e non, come molti vorrebbero far credere, il proprio consulente tecnico di parte), sono l’elemento portante di tutta la controversia bancaria.
Vediamo dunque gli elementi che devono sempre essere presenti affinché l’elaborato tecnico sia considerabile affidabile:
- essere accompagnato dai contratti di conto corrente e di affidamento preventivamente richiesti all’istituto ex art. 119 TUB.
- includere una serie di allegati tecnici chiari (tabelle con i conteggi e relativa legenda).
- prevedere uno specifico studio di tutta la contrattualistica.
- indicare le modalità di calcolo adottate e, possibilmente, l’indicazione delle formule utilizzate e lo sviluppo analitico delle stesse.
- far riferimento alle “istruzioni per la rilevazione dei TEGM” di Banca d’Italia.
- indicare chiaramente l’importo complessivo contestato, con specifico dettaglio degli elementi che lo costituiscono (quanti interessi usurari, quante commissioni indeterminate, quante spese non pattuite, etc.) e le motivazioni tecnico/giuridiche che hanno portato alla loro epurazione.
- può essere un elaborato di parte, ma comunque deve fornire dei risultati oggettivi e sostenibili.
- deve avere un costo equo (per un conto corrente, ad esempio, non può costare 500 euro ma nemmeno 10.000 euro) e, soprattutto, deve essere consegnata al cliente che l’ha commissionata.
Altro fattore non scontato, inoltre, è il valore minimo che il cliente si può attendere dall’esito della controversia: com’è noto non tutti i tribunali seguono lo stesso orientamento e pertanto la relazione tecnica dovrà essere parametrata a seconda del Foro in cui verrà incardinata la causa e, conseguentemente, permettere al cliente di comprendere quale sia il minimo risultato attendibile per valutare i reali benefici dell’azione recuperatoria.