Nel Luglio del 2012 la titolare di un’impresa di costruzioni si è rivolta al nostro studio per verificare l’operato del proprio istituto di credito.
La nostra perizia tecnica è stata incentrata su due rapporti: un conto corrente la cui documentazione era risalente al 1998 e nel quale è stata rilevata usura per circa 16.200 € ed anatocismo per circa 71.300 €, e un derivato finanziario che è risultato avere una commissione occulta di 12.700 €, interamente contestabile sia per la modalità di applicazione sia per una contrattualistica ricca di imprecisioni e irregolarità riguardante la classificazione della clientela (MiFid).
L’importo complessivo della contestazione mossa all’istituto è stata di poco più di 100.000 €.
Successivamente è stata avviata una causa civile che si è sviluppata con l’assegnazione di una Consulenza Tecnica d’Ufficio da parte del Giudice: controparte ha sempre mantenuto la propria linea difensiva sostenendo il corretto operato da parte dell’istituto oltre alla prescrizione decennale dovuta alla presenza di alcune rimesse solutorie, mentre il Consulente Tecnico di Parte dello studio Finacelab ha sollevato la questione della mancata indicazione della pari periodicità di liquidazione degli interessi (anatocismo), in pieno contrasto con la normativa vigente ed in accordo con il quesito posto dal Giudice.
Dopo qualche esitazione da parte della banca la posizione si è conclusa con una proposta transattiva di 80.000 € a favore della ditta previa sottoscrizione di una rinuncia al prosieguo della causa civile.